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belisariorighi scrittore fotografo critico d'arte
Belisario Righi
Perugia - Italia
belisario.righi@gmail.com
C'è la morte?
di BELISARIO RIGHI
Negli anni giovanili quando apprendevo della dipartita di qualcuno la cui esistenza era a me nota o per frequentazioni personali o semplicemente attraverso le cronache giornalistiche, seppur provando del dispiacimento per la triste sorte del defunto restavo però del tutto indifferente di fronte alla morte, come se questa fosse cosa di non mia pertinenza.
Vivevo il concetto di morte con distacco, quasi non la ritenessi deputata a scandire e definire il ritmo della mia vita. Lei non era in me. Un senso di assurda ed incomprensibile eternità mi pervadeva.
Guardando al futuro che si proiettava nella mia immaginazione non vedevo niente che mi facesse pensare ad un epilogo. I miei programmi futuri si snodavano nella mia fantasia senza soluzione di continuità, come grani di un interminabile rosario.
La maturità non ha portato sensibili cambiamenti a questa mia filosofia e la morte per lungo tempo, ha continuato ad essere assente dai miei progetti terreni.
Con l’incipiente vecchiaia le cose sono cambiate, ma non radicalmente.
Se oggi vengo a conoscenza della scomparsa di qualcuno, dopo un normale e doveroso pensiero di lutto rifletto per un momento, ma solo per un momento su questo ultimo atto della nostra esistenza terrena e mi domando quando toccherà a me. Però subito dopo, con irriverente incuria ed irriguardoso menefreghismo verso l’ineluttabile riprendo a vivere nella mia virtuale eternità.
Che risponda a verità il sofisma epicureo secondo il quale la morte non esiste?