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belisariorighi scrittore fotografo critico d'arte
Belisario Righi
Perugia - Italia
belisario.righi@gmail.com
Godere la vita
di BELISARIO RIGHI
Ho compiuto settantacinque anni.
Davanti a me c'è un futuro breve e incerto. Alle spalle invece ho un passato lungo e pieno di accadimenti che rappresenta la parte più interessante della mia esistenza. Quando però mi scopro a pensare alle mie passate cose non ho ancora ben compreso perché di queste me ne sovvengono prepotentemente solo alcune, anche se i fatti che le riguardano si sono svolti in pochi anni rispetto ai settantacinque vissuti.
Ne La montagna incantata, Thomas Mann ci dice che lo scandire del tempo è segnato dai fatti che si susseguono, ma se questi sono tutti uguali, il tempo non passa e resta immoto, giacché per noi mortali, il tempo è anche la capacità di ricordare e allora perché ricordare tanti giorni spesi a fare le stesse cose? Un giorno solamente li rappresenterà tutti e nella nostra memoria ci sarà posto soltanto per quello.
Si può vivere cent'anni ed aver vissuto solo un giorno, mentre una breve vita densa di azioni e passioni può essere lunghissima perché tante e significative sono le cose che in essa si sono fatte.
Della mia vita, vissuta in maniera convulsa e fors'anche compulsiva, il ricordo e quindi il tempo che la rappresenta è legato a periodi in cui, senza uno schema preciso inventavo quotidianamente le mie giornate.
Nei giorni liberi da impegni di lavoro com'era bello alzarsi il mattino senza avere idea di cosa avrei fatto a mezzogiorno.
Mi lasciavo scivolare addosso la vita, accettandola senza condizionamenti, senza stupidi programmi preordinati. Dove avrei pranzato? Chi lo sa! Forse un amico mi avrebbe invitato a pranzo o forse sarei stato io ad invitare una ragazza per poi passarci il pomeriggio insieme o perché no magari quel giorno non avrei mangiato e sarei rimasto a letto.
Che bello vivere senza condizionamenti, senza sapere già da prima quello che succederà dopo!
E così, mentre le ore del giorno passavano senza regole e programmi prestabiliti si arrivava alla sera e la sera era ancora più bella perché era l'alba della notte che annunciava sempre cose meravigliose e appaganti che potevano durare sino al mattino del giorno dopo.
Quante volte mi sono svegliato a Roma dopo aver dormito a Firenze o a Napoli, quante altre volte sono uscito con una ragazza e ho passato la notte con un'altra.
Questa era la mia vita. E ora quando ripenso al mio passato sono solo questi i ricordi che mi dicono di essere stato vivo e di aver vissuto, con l'eccezione degli anni dedicati alle mie figlie che hanno segnato la parte più bella e più importante del mio vivere. Per il tempo trascorso con loro, che è stato tanto, baratterei tutto, ma prima di essere padre sono stato uomo e animale e come tale i miei istinti spinali m'hanno indotto a vivere in una maniera meravigliosamente disordinata e quando ritorno a quegli anni sregolati mi sento felice e mi accorgo di come la mia vita sia stata lunga e quanti siano i ricordi che occupano le cartelle della mia memoria.
Una vita spesa a pensare, oltre che ad essere brutta, non serve a niente, ma se la si consuma, rapportandosi con il mondo e le persone che s'incontrano, amandole o odiandole, provando per loro passioni, e per questo soffrirne o gioirne, allora potremo dire di aver vissuto, allora potremo dire di aver fatto parte di questo mondo bellissimo, nel quale, senza che ci sia stato chiesto se lo desideravamo o no, ci siamo trovati dentro.