Il caos è un ordine non ancora decifrato – José Saramago
- Belisario Righi
- 28 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 mar
DI BELISARIO RIGHI

Fotografia ultraveloce del caos ottico
Nella Teogonia, l’insieme dei miti che descrivono l’origine e la discendenza degli dei, Caos è una delle quattro potenze principali, insieme a Gea, Tartaro ed Eros. Il termine caos, oggi da tutti inteso come disordine, nel greco antico (Chaos) ha il significato di voragine, una sorta di buco nero dell’Universo, un abisso dove regna l’oscurità, che rappresenta il buio anteriore alla generazione del cosmo da cui sorsero gli dei e in seguito gli uomini.
La teoria della relatività ci ha permesso di risalire fino a questo buco nero al contrario.
Buco poiché risucchia anche masse enormi, come stelle e pianeti; nero perché nean-che la luce può uscirne; ed è al contrario poiché espelle la materia invece di inghiot-tirla.
Secondo la scienza moderna prima che iniziasse a formarsi l'universo, non esisteva la materia, ma soltanto energia regolata dalla forza unificata delle quattro interazioni o forze fondamentali dello spazio-tempo (forza gravitazionale, forza elettromagnetica, forza nucleare debole, forza nucleare forte). Tale energia, a seguito del big bang, ha liberato dalla loro unicità le quattro forze, le quali, adesso libere di combinarsi si sono trasformate, originando la materia.
Di questo buco possiamo ricostruire la storia iniziata 13,8 miliardi di anni fa, ma non completamente. Non sappiamo cosa accadde nell’intervallo di tempo, denominato Era di Planck, durante il quale le interazioni fondamentali della materia erano ancora unite, il brevissimo periodo dopo il big bang, della durata di miliardesimi di secondo, compreso tra l'istante zero della storia dell'universo e l’inizio della formazione della materia.
A tutt’oggi sappiamo, dalle teorie di Einstein, che l’Universo si sta ancora espandendo e secondo la fisica quantistica di Planck vi possono essere fluttuazioni di energia che si trasforma in materia.
CAOS, OVVERO ORDINE NON DECIFRATO
Può il battito d'ali di una farfalla scatenare un uragano a migliaia di chilometri di distanza? L'espressione "Effetto farfalla" si ritiene, sia stata ispirata dal celebre racconto fantascientifico di Ray Bradbury: Rumore di tuono (A Sound of Thunder) del 1952. ...uccidendo un animale, un uccellino, uno scarafaggio o anche un fiore, potremmo senza saperlo distruggere una fase importante di una specie in via di evoluzione. Supponiamo ora di uccidere un topolino. Ciò significa che tutte le future famiglie di questo particolare topolino non potrebbero più esistere. Per ogni dieci topolini che non ci sono, muore una volpe. Se mancano dieci volpi, un leone muore di fame. Se manca un leone, innumerevoli insetti, avvoltoi, quantità infinite di forme di vita piombano nel Caos e nella distruzione... Alan Turing in un saggio del 1950 sulle macchine calcolatrici e intelligenza, espresse questo concetto: lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza. Ipotizziamo che un uomo debba prendere un treno, ma per un ritardo di un paio di secondi lo perda. Il prossimo treno partirà tra un'ora e allora l'uomo esce dalla stazione e se ne va a fare due passi, ma una macchina che sta procedendo a forte velocità, sbanda e lo investe, uccidendolo. Se lo sfortunato non avesse perduto il treno, in quel momento non si sarebbe trovato nel posto, dove la macchina ha sbandato e sarebbe ancora vivo, e sempre lo stesso uomo mentre sta camminando, in attesa del treno, potrebbe incontrare per strada la donna dei suoi sogni e vivrebbe più felice che mai. Una semplice azione può determinare imprevedibilmente il futuro e nella metafora della farfalla, s'immagina che un semplice movimento di molecole d'aria generato dal battito d'ali di una farfalla possa causare una catena di movimenti di altre molecole, fino a scatenare un uragano. Il meteorologo Edward Lorenz fu il primo ad analizzare l'"effetto farfalla" e nel 1979 tenne una conferenza dal titolo: Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas? Può l'impercettibile accenno d'insofferenza di un singolo scatenare una rivoluzione di massa?
Fotografia di Misha Gordin
Assolutamente sì!
Fotografia di Misha Gordin
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