Iperrealismo americano
- Belisario Righi
- 26 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 mar
DI BELISARIO RIGHI
L’Iperrealismo detto anche Fotorealismo è un genere di pittura basato sulla riproduzione di un soggetto fotografico. Contraddistinto per l'ossessionante ed esagerata riproduzione dei dettagli, si è sviluppato soprattutto nell’ambito pittorico, tra i cui più famosi nomi, ricordiamo quelli di Chuck Close, Richard Estes, Ralph Goings, Steve Mills, Duane Hanson, John De Andrea, Terry Rodgers. Questo genere artistico nato negli Stati Uniti verso la fine degli anni ’60, figlio della più famosa Pop Art, rappresenta la realtà partendo da un immagine fotografica, ingrandita il più possibile e riportata come disegno, sul quale viene elaborato il dipinto, con l’intento dell’artista di essere ancor più fedele di quanto non possa essere la percezione dell’osservatore, evidenziando piccoli e piccolissimi particolari altrimenti trascurati dalla normale pittura. Si inizia a scattare centinaia di diapositive del soggetto. Si sceglie quella che piace maggiormente e la si proietta sulla tela. Ne risulta un disegno a matita molto dettagliato su cui impostare la pittura partendo da uno sfondo scuro. Un dipinto può richiedere diversi mesi di lavoro continuo per essere completato. L’Iperrealismo ha avuto i suoi adepti anche nella scultura, dove si evidenziano gli artisti più dotati come Duane Hanson e John De Andrea. I soggetti appartengono al mondo attuale e in tal senso la scelta degli artisti si rivolge a scene e oggetti del vivere giornaliero come testimoniano i lavori di Ralph Goings;
Ketchup - Dipinto di Ralph Goings
Tavola calda - Dipinto di Ralph Goings
Pick-up - Dipinto di Ralph Goings
o ad ambiti quotidiani per Richard Estes;
Strada di città - Dipinto di Richard Estes
Strada di città - Dipinto di Richard Estes
Cabine telefoniche - di Richard Estes
o ritratti di persone, spesso famose, nel caso di Chuck Close.
Jones Lucas - Dipinto di Chuck Close
Autoritratto di Chuck Close con il ritratto di Barak Obama
Bill T Jones - Dipinto di Chuck Close
Nella scultura, la vis artistica si estrinseca in statue a grandezza naturale, realizzate con materiale plastico, poliestere, fibra di vetro, di persone anonime raffigurate nelle loro attitudini. E’ quanto avviene con Duane Hanson;
Scultura di Duane Hanson
Scultura di Duane Hanson
Scultura di Duane Hanson
o con nudi, soprattutto femminili di John De Andrea, scatenanti sentimenti di sinistra attrazione per l’estremo realismo.
Scultura di John De Andrea
Scultura di John De Andrea
Scultura di John De Andrea
Significativa interpretazione di tale genere di arte, ci viene data da una frase di Duane Hanson, in cui avvertiamo l’aspecificità dei soggetti e la loro provenienza dal quotidiano e informe mondo circostante: “Non riproduco la vita, faccio una dichiarazione sui valori umani. La mia opera si occupa di persone che conducono un’esistenza di calma disperazione. Mostro il vuoto, la fatica, l’invecchiamento, la frustrazione. Queste persone non sanno reggere la competitività. Sono degli esclusi, degli esseri psicologicamente handicappati ”. Naturalmente oltre ai già citati, sono diversi gli artisti americani che hanno aderito a questo movimento pittorico ed è impossibile citarli tutti, ma non può passare inosservata l’opera di Steve Mills. Di lui è stato detto che ha l’occhio dove la maggior parte della gente avrebbe bisogno della lente di ingrandimento.
Pendente a sinistra - Dipinto di Steve Mills
Marmi su marble - Dipinto di Steve Mills
Seltzer-Blues - Dipinto di Steve Mills
Altra doverosa menzione deve essere fatta per Terry Rodgers, sessuomane e voyerista che rappresenta nelle sue tele interni di lussuosi appartamenti gremiti di giovani in consessi particolari, che sulla tela assumono una valenza artistica, prevaricando il senso di lussuria del primo impatto visivo.
The main attraction - Dipinto di Terry Rodgers - 2004
Via di mezzo - Dipinto di Terry Rodgers - 2006
Delizia di Cupido - Dipinto di Terry Rodgers - 2009
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