L'Anticristo. Maledizione del Cristianesimo | Friedrich Nietzsche
- Belisario Righi
- 13 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 19 mar
DI BELISARIO RIGHI

Ritratto fotografico di Friedrich Nietzsche
L'ANTICRISTO. MALEDIZIONE DEL CRISTIANESIMO
E' un'opera essenziale, diretta, chiara senza fraintendimenti. Un libro che cambia la vita. Il miglior Nietzsche. La condanna del Cristianesimo rappresenta la condanna contro tutte le forze nemiche della vita, celate dietro la potenza della religione e della cultura. Nell’introduzione al libro, Nietzsche annuncia: Questo libro è riservato a pochissimi. Secondo l’Autore, il Cristianesimo incarna ogni forma di male sociale e morale per i quali il mondo soffre e da cui si sente oppresso. Questo è così vero che nella Bibbia vi sono moltissimi episodi e versetti che, alimentando ogni tipo di falsità, incitano l’uomo a tenersi lontano dal ragionamento, dalla verità, spingendolo verso la superstizione. Il Cristianesimo vuole un popolo di deboli, perché il debole si manipola più facilmente del forte. E' la religione della pietà, ma la pietà è contro tutto ciò che rafforza e accresce l'energia del sentimento vitale. Ha un effetto depressivo perchè quando si compatisce si perde forza e allora la perdita della forza subita per la sofferenza patita è accresciuta dalla compassione. Il Cristianesimo per Nietzsche è una sorta di morale metafisica del mondo reale, ovvero un mondo dietro al mondo, una morale da gregge. Se si guarda al Cristianesimo come la religione della pietà, fidando in un Dio misericordioso e giusto, sempre pronto a perdonarci per le nostre colpe, come si spiega che il peccato mortale conduce alla dannazione eterna? Quale Dio misericordioso potrebbe farci questo? Essere condannati ad un’eternità di supplizio per aver commesso dei peccati, sia pure atroci, schiavi di un corpo che istintivamente soggiace alle leggi della natura, un corpo corruttibile e corruttore che ci è stato dato proprio da quel Dio, nostro unico giudice, nel cui cuore, a dispetto di una briciola di misericordia, alberga una crudeltà senza limiti, non è contraddizione?Dio non può essere così e pertanto il Cristianesimo che lo rappresenta si basa sulla demagogia, sulla menzogna e sull’irrazionalità.
NOTE BIBLIOGRAFICHE DELL'AUTORE
Friedrich Wilhelm Nietzsche nacque a Röcken, nei pressi di Lipsia, il 15 ottobre 1844. Il padre era un pastore luterano e la madre anch'essa figlia di un pastore luterano. Ebbe una sorella, Elisabeth, e un fratello, Joseph, più giovani di lui. Nel 1850 dopo la morte del padre e del fratellino Joseph la famiglia si trasferì a Naumburg ove Friedrich iniziò gli studi ginnasiali. L'ottimo profitto gli procurò una borsa di studio per il proseguimento degli studi a Pforta. Il clima famigliare, caratterizzato dalla forte osservanza della religione e della teologia, lentamente lo portò a distaccarsi dalla religione cristiana, anche a causa della lettura di opere razionaliste e scientifiche. Conclusi gli studi a Naumburg si trasferì a Bonn per iscriversi all'università, rinomata per le facoltà umanistiche, in particolare per la facoltà di filologia che lo attraeva, al contrario di quella di teologia cui si era iscritto per volere della madre.
Nel 1864 Nietzsche la lesse La Vita di Gesù, scritta dal teologo David Friedrich Strauss, rimanendone profondamente influenzato e decise di abbandonare la facoltà di teologia dell'università di Bonn per cimentarsi nella filologia.
Nel 1865 a Friedrich Ritschl, allora professore di teologia fu assegnata la cattedra di filologia classica all'università di Lipsia. Anche Nietzsche si trasferì a Lipsia e nell'ottobre del 1865, iscrittosi all'università, iniziò a seguire le lezioni di Ritschl. In questo periodo lesse la monumentale opera di Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione.
A Lipsia Nietzsche visse gli anni più felici della sua giovinezza e sviluppò una profonda amicizia con il professore Ritschl e con sua moglie Sophie che gli fece conoscere il compositore Richard Wagner.
Nel settembre del 1867, Nietzsche si arruolò nel reggimento di artiglieria di stanza a Naumburg.
Tornato a Lipsia, Nietzsche si interessò sempre più Richard Wagner. Con cui instaurò una profonda amicizia, fatta di stima reciproca e collaborazione intellettuale.
Nel 1869, essendo vacante la cattedra di filologia all'università di Basilea, Ritschl propose Nietzsche come professore, ma non avendo egli ancora conseguito un'abilitazione, gli fu conferito il dottorato ad honorem, per le ottime sue precedenti pubblicazioni e sugli articoli redatti per la rivista filologica di Ritschl. Dapprima fu professore secondario a Basilea e, l'anno seguente, professore ordinario di filologia.
Durante il periodo tra il 1870 al 1871, Nietzsche iniziò a dubitare del suo ruolo come professore di filologia, preferendo in tutto e per tutto la filosofia. In quel periodo iniziò a scrivere La nascita della Tragedia che nel dicembre 1871 venne pubblicata, opera che suscitò l'ammirazione di Wagner.
In quegli anni Nietzsche divenne amico di Paul Ree, tedesco di origini ebraiche, studioso di filosofia, uno dei suoi studenti di Basilea.
Per divergenze insanabili, riguardanti il Festival di Bayreuth, a marzo del 1876, avvenne la fine della sua amicizia con Wagner. Lo stesso anno viaggiò in Itali.
A maggio del 1878 pubblicò Umano, troppo umano.
Nel 1883 soggiornò a Nizza. Durante l'inverno del 1886, dopo aver completato Al di là del bene e del male, scoprì l'opera di Dostoevskij, la quale lo colpì particolarmente: dopo aver letto le Memorie dal sottosuolo, romanzo dello scrittore russo.
Il 5 aprile del 1888 Nietzsche giunse a Torino. La vita torinese lo ispirò alla scrittura: sono datate al periodo torinese le opere Il caso Wagner, Il crepuscolo degli idoli, Nietzsche contra Wagner, L'Anticristo ed Ecce homo.
Nietzsche passò gli anni tra il 1889 e il 1900 in uno stato di catatonia totale, gravemente malato, senza la capacità di parlare e di intendere. Fu la fine di un declino fisico, generato dalla sifilide che sembra avesse contratto negli anni della giovinezza. Spirò a mezzogiorno del 25 agosto 1900, all'alba del nuovo secolo che avrebbe coronato la sua fama e la sua fortuna.
Fonti storiche
Wikipedia
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