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Pian Della Tortilla | John Steinbeck

Aggiornamento: 2 giorni fa

DI BELISARIO RIGHI



Ritratto fotografico di John Steinbeck
Ritratto fotografico di John Steinbeck

RECENSIONE

Pian della Tortilla di John Steinbeck si rivela quale analisi profonda dell’amicizia che emerge come sentimento centrale e insostituibile dell'animo umano. Il romanzo è un inno all’amicizia, che celebra infatti tutti quei legami che, pur nella loro fragilità, riescono a conferire significato e sostegno all'esistenza dell'uomo.

John Steinbeck, sebbene considerato principalmente quale autore legato a narrazioni di tipo realistico, è in verità un acuto esploratore dell’animo umano. Ha la capacità letteraria di catturare le sfumature delle emozioni e degli affetti dei personaggi delle sue opere, immergendosi nel vivo dell’esperienza umana, delineando con raffinata lucidità la complessità dei sentimenti che li caratterizzano.

Di tale sua precipua caratteristica sono iconiche rappresentazioni Uomini e Topi e Furore, le vette della sua produzione letteraria, che offrono la testimonianza di un’abilità narrativa che, trascendendo la mera classificazione categorica del racconto, fanno sprofondare il lettore in un coacervo di sentimenti empatici e passioni coinvolgenti.

Nel caso specifico di Pian della Tortilla, Steinbeck, ponendo in risalto la stima e il rispetto che unisce i protagonisti nella consapevolezza dell'amicizia, vincolo principe dei rapporti umani, esplora le dinamiche relazionali tra i vari personaggi, i quali, pur affrontando difficoltà e sofferenze, trovano nella reciproca solidarietà la forza per sopravvivere. Le vicende narrate si snodano lungo un percorso emotivo ricco e complesso, dove le interazioni umane sono messe alla prova da eventi esterni e da lotte interne.

Questa profonda connessione tra gli individui rappresenta una delle tematiche più care all’autore, e ci induce a riflettere sull’importanza della comunità e dei legami umani. L’amicizia diviene un faro che illumina le tenebre dell’incertezza, un elemento che offre conforto e speranza. L’amicizia, con tutte le sue sfide e ricompense, non solo arricchisce le nostre vite ma ci definisce come esseri umani. Steinbeck non racconta soltanto storie, piuttosto, rende vivide le esperienze dei suoi personaggi con intensità palpabile, ed è in quest'ottica che il romanzo acquista un significato universale, rendendo accessibili  a ciascun lettore le esperienze vissute dai protagonisti.

Pian della Tortilla è un’occasione per esplorare le pieghe più intime delle relazioni umane. Nell'ambito di tale consapevolezza critica, è impossibile non confrontarlo con Vicolo Cannery, altro pezzo fondamentale della produzione dello scrittore.

Entrambi i lavori non solo riflettono il profondo impegno sociale e umano di Steinbeck, ma anche la sua abilità narrativa, magnificata dalla semplicità stilistica che nasconde una complessità di pensiero, tale da sfidare il lettore a interrogarsi sulle proprie esperienze e sul valore delle relazioni interpersonali in un mondo spesso ostile.

La bellezza del romanzo risiede nella capacità di toccare le corde più sensibili del nostro essere, invitandoci a esplorare il significato dell’amicizia e del rispetto che ne deriva.

Nel panorama della letteratura mondiale, possiamo affermare con certezza che questo romanzo rappresenta uno dei migliori successi di Steinbeck. In esso, le emozioni si intrecciano con le esperienze quotidiane, creando una narrativa avvincente che è allo stesso tempo personale e universale. La grandezza di quest’opera non sta solo nella qualità della scrittura, ma anche nella sua capacità di farci riflettere, farci emozionare e, in ultima analisi, farci crescere come esseri umani. 


NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

John Steinbeck è stato uno scrittore statunitense tra i più noti, autore di numerosi romanzi, racconti e novelle, genio letterario del ventesimo secolo, è uno dei massimi esponenti della letteratura americana. Per un breve periodo è stato giornalista e cronista di guerra nella seconda guerra mondiale.

John Ernest Steinbeck, Jr. nacque a il 27 febbraio 1902 nella cittadina rurale Salinas, in California. Il padre, John Ernst Steinbeck Sr. era il tesoriere della contea di Monterey, la madre, Olive Hamilton Steinbeck, di origine irlandese, era insegnante. Ebbe tre sorelle:  Esther (1892), Elizabeth (1894), Mary (1905).

A 14 anni John, ragazzino timido e schivo, decise che avrebbe fatto lo scrittore e trascorse parte dell'adolescenza scrivendo racconti e poesie.

Nel 1919 iniziò gli studi presso la Stanford University e frequentò corsi di letteratura inglese e scrittura creativa. Interruppe spesso gli studi per svolgere lavori occasionali e temporanei, venendo a contatto con un ambiente che influenzerà notevolmente i suoi romanzi. Costretto ad abbandonare definitivamente l'università, tentò di entrare nel mondo letterario pubblicando, su riviste e giornali , articoli, racconti e poesie.

Nel 1925 si trasferì a New York,  in quel periodo il centro della vita intellettuale statunitense, ma l'anno successivo dovette ritornare in California.

Nel 1929 pubblicò il suo primo romanzo Cup of Gold, tradotto in Italia con il titolo La Santa Rossa.

Il 14 gennaio 1930 sposò Carol Henning.

Negli anni successivi continuò a scrivere articoli, racconti e romanzi, ma non raggiunse la notorietà che arrivò nel 1935 con Pian della Tortilla.

Nel 1937 pubblicò a Londra Uomini e topi. L'anno successivo, 1938 pubblicò La lunga vallata, una raccolta di dodici racconti.

Nel 1939 a New York pubblicò Furore, il suo capolavoro, grazie al quale ricevette il Premio Pulitzer. Dopo il grande successo ottenuto con Furore, Steinbeck continuò a scrivere e a viaggiare fino al 1942 quando, separatosi dalla moglie, lasciò la California per trasferirsi a New York. 

Del 1942 è il romanzo La luna è tramontata.

Nel 1943, a New York, Dopo avervi convissuto per qualche tempo, sposò la cantante Gwyndolyn Conger. Lo stesso anno trascorse sei mesi, dal 21 giugno al 10 dicembre, sul fronte europeo come inviato speciale del New York Herald Tribune.

Nel 1944 si trasferì con la famiglia a Monterey dove nacquero i suoi due figli Thom e John IV. Sempre nel 1944 collaborò con Orson Welles, per il suo programma radiofonico The Orson Welles Almanac, sulla CBS.

Nel 1947, su incarico del New York Herald Tribune, fece un viaggio in Russia insieme al fotografo Robert Capa.

Il 1950 è l'anno del divorzio dalla prima moglie e del secondo matrimonio con Elaine Anderson Scott.

Nel 1952 dette alle stampe il romanzo La valle dell'Eden, da cui venne tratto da Elia Kazan, nel 1955, il famoso film dal titolo omonimo, interpretato da James Dean e Julie Harris, che ottenne 4 nomination al premio oscar.

Nel 1954 Steinbeck pubblicò il romanzo Quel fantastico giovedì e nel 1962 Viaggio con Charley, un reportage di viaggio attraverso gli Stati Uniti.

Lo stesso anno gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: Per le sue scritture realistiche ed immaginative, che uniscono l'umore sensibile e la percezione sociale acuta.

Nel 1963 viaggiò a Mosca, Varsavia e Praga, mantenendo rapporti con scrittori oltre la cortina di ferro, e negli ultimi suoi anni scrisse e ricevette lettere con personalità di rilievo, tra cui anche i presidenti John F. Kennedy e Lyndon Johnson.

Considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta Generazione perduta, ha ricevuto, il 14 settembre 1964, la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Lyndon B. Johnson .

Nel 1966 viaggiò ancora nel sud-est asiatico, scrivendo articoli per la rivista Newsday.

In seguito a una crisi respiratoria acutizzata dall'asma, nella sua casa di New York, morì il 20 dicembre del 1968. Le sue ceneri sono sepolte al Garden of Memories Cemetery di Salinas.


Fonte:

Wikipedia




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