Post office | Charles Bukowski
- Belisario Righi
- 4 gen 2021
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 2 giorni fa
DI BELISARIO RIGHI

RECENSIONE
Nella sconfinata letteratura del Novecento, pochi Autori hanno saputo descrivere l'essenza dell'esistenza umana con l' immediatezza e crudezza di Charles Bukowski. Post Office, suo romanzo d’esordio pubblicato nel 1971, è un manifesto dissacrante della vita quotidiana, una celebrazione di quella parte di umanità ferita e trascurata che risiede negli anfratti della società, dove il banale diventa straordinario e il dolore si fonde con l’umorismo.
E' uno specchio in cui possiamo riconoscerci.
Henry Chinaski, alter ego dello stesso Bukowski, protagonista del romanzo non è un eroe tradizionale, è piuttosto un anti-eroe, un uomo disincantato che lavora come postino, intrappolato in un lavoro che sembra riflettere la sua stessa esistenza. Il suo atteggiamento cinico e la sua propensione all'autodistruzione lo rendono una figura complessa e affascinante nel disperato sforzo di trovare un significato in un mondo bombardato da banalità e frustrazioni quotidiane.
Mentre stai leggendo di lui, ti viene il sospetto che Henry Chinaski potresti essere tu e ti chiedi: La sua storia non potrebbe essere la mia?
La scrittura di Bukowski è cruda e diretta, lontana dalle convenzioni letterarie. Usa un linguaggio parlato, colloquiale, che getta il lettore dentro il cuore pulsante e marcio della vita urbana. Non ci sono giri di parole né abbellimenti; ogni frase è un pugno nello stomaco.
Bukowski ci mostra che la vita è spesso insensata, e che la bellezza può trovarsi nei dettagli più triviali e sgradevoli. Questo approccio lo rende immediatamente riconoscibile, e, per molti, persino liberatorio.
Il lavoro di Chinaski al servizio postale diventa un microcosmo in cui vengono esplorati i temi universali dell'alienazione, della solitudine, della lotta contro un sistema oppressivo, del desiderio di libertà e soprattutto della ricerca della propria autenticità, perché la giornata di Chinaski è intrisa di noia, di incontri sgradevoli con i superiori, e martellante è la sensazione di essere intrappolato in una vita che non gli appartiene, divenendo simbolo di una società che opprime l’individuo e accresce il senso di impotenza nel non realizzare se stessi nel proprio ambito lavorativo.
Post Office è una riflessione profonda e disincantata sul significato del lavoro, e sulle idiosincrasie della società moderna.
Bukowski non ha paura di affrontare, in disarmante schiettezza, gli aspetti più sgradevoli della vita, quali la povertà, l’alcolismo, le relazioni tossiche con la sua prosa ordinaria e al contempo sublime, perché in essa coesistono, in equilibrio precario, tristezza e gioia, realismo e surrealismo, mediante un lessico vivido ed evocativo, con cui trasformare la disumanità della disperazione in arte.
Una prosa che diventa poesia persino nelle situazioni più disperate, nella vita nei bassifondi, tra la sporcizia e la brutalità.
Post Office ci induce a riconsiderare le nostre scelte e allora il romanzo diventa un veicolo di liberazione, permettendoci di esplorare le nostre ansie e paure, perché la verità è che un po' di Chinaski c'è in ognuno di noi, anime in cerca di libertà, pronte a sfidare il sistema per poter vivere la nostra verità.
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Henry Charles Bukowski è stato un poeta e scrittore statunitense.
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol e il gioco d'azzardo, da frequenti esperienze sessuali, descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi, e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del Realismo Sporco.
Henry Charles Bukowski Jr. nacque ad Andernach, in Germania, con il nome di Heinrich Karl Bukowski da padre statunitense di origini polacco-tedesche e da madre tedesca, Katharina Fett. I genitori di Bukowski si conobbero in Germania, dove il padre svolgeva il servizio militare, dopo la fine della prima guerra mondiale, ma l'economia tedesca, a causa della disfatta bellica, era al collasso e così la famiglia nel 1923 si trasferì negli Stati Uniti, a Baltimora, nel Maryland.
Nel 1930 la famiglia si trasferì nella periferia di Los Angeles, dove viveva la famiglia del padre, ivi trasferitasi alcuni anni prima.
Durante l'infanzia dovette spesso subire il carattere violento del padre e il dileggio dei suoi coetanei a causa del suo forte accento tedesco. Soffrì di timidezza e solitudine, in seguito aggravate da una forma acuta di acne, per la quale dovette sottoporsi a dolorose cure.
In una video intervista disse che la sua infanzia fu un film horror, che dai sei agli undici anni subì percosse dal padre tre volte alla settimana con una cinghia da rasoio.
A tredici-quattordici anni bevve per la prima volta il vino, offertogli da un amico. In seguito, descrivendo l'inizio del suo amore a vita con l'alcol, scrisse: - Questo mi aiuterà per tanto tempo. -
Se succede qualcosa di brutto / si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello / si beve per festeggiare;
e se non succede niente / si beve per far succedere qualcosa.
(Women, Donne)
Il 22 luglio 1944, con la seconda guerra mondiale che ancora infuriava, fu arrestato dagli agenti dell'FBI a Filadelfia, dove viveva in quel periodo, con l'accusa di renitenza alla leva e fu tenuto per diciassette giorni in prigione, per non aver dichiarato i suoi spostamenti all'esercito. Sedici giorni dopo, non avendo superato un esame fisico-psicologico, fu dichiarato non adatto al servizio militare.
Pur partecipando ad alcune campagne pacifiste, ma resterà sempre sostanzialmente disinteressato alla politica.
Nel 1944 sulla rivista Story pubblica il racconto Aftermath of a Lengthy Rejection Slip. Nel 1946, un altro racconto, 20 Tanks From Kasseldown, uscì su una raccolta di Portfolio III.
Non riuscendo però a sfondare nel mondo letterario, Bukowski si rassegnò e smise di scrivere per un decennio, un periodo che lui ha chiamato una sbronza di dieci anni. Questi anni formarono però le basi di tutto quello che scrisse in seguito, largamente autobiografico, sebbene la verità dei suoi resoconti sia stata frequentemente messa in discussione, tanto che lui stesso ammise di mescolare realtà e immaginazione.
Durante una parte di questo periodo continuò a vivere a Los Angeles, ma vagabondò anche per tutti gli USA, lavorando sporadicamente. Nei primi anni cinquanta ottenne un lavoro a Los Angeles come postino, per le Poste degli Stati Uniti, ma si dimise dopo meno di tre anni.
Nel 1955, per aver bevuto molto con la compagna Jane, fu ricoverato in ospedale per un'ulcera perforante, che gli fu quasi fatale. Si salvò grazie alle trasfusioni di sangue, donato dal padre. Lasciato l'ospedale, cominciò a scrivere poesie.
Nel 1957 si sposò con la poetessa Barbara Frye, senza averla mai vista. Barbara dirigeva la rivista Harlequin, sulla quale erano state pubblicate delle poesie di Bukowski.
Nel 1959 divorziarono. In seguito al divorzio, Bukowski ricominciò a bere e a scrivere poesie.
Nel 1960 ritornò all'ufficio postale a Los Angeles, dove continuò a lavorare come impiegato archivista per oltre dieci anni.
Nel 1962 fu traumatizzato dalla morte di Jane Cooney Baker, il suo primo vero amore. Bukowski sfogò il suo lutto e la sua devastazione in una potente serie di poesie e racconti che piangevano la sua morte. Jane è considerata il più grande amore della sua vita e la più importante tra le Muse che ispirarono la sua scrittura.
Nel 1964 Frances Smith, la sua nuova convivente, partorì l'unica figlia di Bukowski, Marina Louise.
Nel 1963 furono pubblicati It Catches My Heart In Its Hands.
Nel 1965 avviene la pubblicazione di Crucifix in a Deathhand e di Confessions of a Man Insane Enough to Live with Beasts (Confessioni di un uomo folle abbastanza per vivere con le bestie), una raccolta di racconti.
Nel 1966 è la volta di All the Assholes in the World and Mine (Tutti gli stronzi del mondo e me).
All'inizio del 1967, cominciò a scrivere Notes of A Dirty Old Man (Taccuino di un vecchio porco), pubblicandolo a puntate sull'Open City di Los Angeles, un giornale underground. Quando fu chiuso nel 1969, i racconti continuarono a uscire sul Los Angeles Free Press, e sul NOLA Express di New Orleans. Sempre nel 1969 Bukowski si dedicò a una propria rivista letteraria, Laugh Literary and Man the Humping Guns, ma senza successo.
Nel 1969 dalla Black Sparrow accettò un'offerta di 100 dollari al mese per tutta la vita. Decise perciò di lasciare il lavoro alle poste per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Aveva quarantanove anni. Come spiegò in una lettera di quel periodo: «Avevo solo due alternative – restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame».
Nel 1971 pubblicò il suo primo romanzo autobiografico, Post Office, che lo rese celebre. Come forma di rispetto per la fiducia in uno scrittore relativamente sconosciuto, Bukowski pubblicò quasi tutti i suoi lavori successivi con la Black Sparrow.
Grazie alla fama crescente cominciò a imbarcarsi in una serie di storie di una notte e di relazioni. Quelle più importanti furono con la poetessa e scultrice Linda King e con Liza Willams, manager degli studi di registrazione. Tutte queste storie fornirono materiale per i suoi racconti e le poesie. Un'altra importante relazione fu con Tanya, descritta in Donne (Women) come un'amica di penna.
Del 1975 è la pubblicazione del suo secondo romanzo Factotum.
Nel 1977 conobbe Jörg Fauser, rappresentante della Beat Generation tedesca, con il quale strinse amicizia e al quale dedicherà, dopo la sua morte, il poemetto Joe, del 1988.
Nel 1976 incontrò Linda Lee Beighle.
Nel 1978 pubblica il romanzo Donne. Lo stesso anno si trasferì dalla zona dell'East Hollywood, dove aveva vissuto per la maggior parte della vita, alla comunità rurale di San Pedro, il distretto più a sud di Los Angeles. Linda Lee Beighle lo seguì e vissero insieme a intermittenza per più di due anni, perché lui a volte si stancava della relazione e la metteva alla porta. Dopo una serie di scioperi della fame e preghiere disperate, ci ripensò e la riprese con sé. Linda è chiamata Sara nei romanzi Donne e Hollywood, Hollywood. Bukowski, scrivendo di lei, disse che gli aveva regalato altri dieci anni di vita, perché l'aveva obbligato a bere un po' meno e solo vino.
Nel 1988 si ammalò di tubercolosi, ma continuò a scrivere e pubblicare libri.
Nel 1989 pubblicò Hollywood, Hollywood.
Il 9 marzo 1994, all'età di 73 anni, morì stroncato da una leucemia fulminante, a San Pedro, poco dopo aver completato il suo ultimo romanzo, Pulp. Una storia del XX secolo, pubblicato postumo lo stesso anno.
I funerali furono officiati da monaci buddisti, alla cui disciplina spirituale si era avvicinato negli ultimi anni.
Complesso il suo rapporto con la scrittura di Ernest Hemingway, per la quale non ha mai nascosto la sua ammirazione.
Il suo nome è stato spesso associato al movimento della Beat Generation a causa del suo stile informale e dell'atteggiamento anticonformista verso la letteratura, ma lui non si è mai identificato come un Beat. I suoi testi portano in scena storie di ordinaria follia, di disperazione, sesso, alcolismo e solitudine.
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