top of page

Povertà e ricchezza | Céline, l'intellettuale dissidente

Aggiornamento: 11 mar

DI BELISARIO RIGHI


 Luis-Ferdinand Céline

Louis-Ferdinand Céline





"... Noi siamo abituati ad ammirare ogni giorno dei grandissimi banditi, di cui il mondo intero venera con noi la ricchezza e la cui esistenza si dimostra, non appena la esamini un po' più da vicino, come un lungo crimine rinnovato ogni giorno, ma quelli si godono la gloria, gli onori e il potere, i loro misfatti sono consacrati dalle leggi, mentre per quanto indietro ci si spinga nella storia, tutto ci dimostra che un furtarello veniale, e soprattutto di alimenti poveri, come la pagnotta, il prosciutto o il formaggio, attira immancabilmente sull'autore l'obbrobrio formale, la scomunica categorica della comunità, i maggiori castighi, il disonore automatico, la vergogna inespiabile, e questo per due ragioni, anzitutto perché l'autore di tali misfatti è generalmente un povero e questa condizione implica per se stessa un'indegnità fondamentale e poi perché il suo gesto comporta una sorta di tacito rimprovero verso la comunità. Il furto del povero diventa una maliziosa rivincita personale.

Così la repressione dei furtarelli da niente viene esercitata ad ogni latitudine, con rigore estremo, non solo come mezzo di difesa sociale, ma anche e soprattutto come monito severo a tutti gli sventurati di doversene stare al loro posto e nella loro casta, tranquilli, allegramente rassegnati a crepare, lungo i secoli e all'infinito, di miseria e di fame (...).

Mi ci sono voluti, come a tanti, vent'anni e la guerra, per imparare a starmene nella mia categoria, a chiedere il prezzo delle cose e degli esseri, prima di prenderli, e soprattutto prima di attaccarmici."


Un libro bellissimo, marchiato dai più come nichilista, ma se per nichilismo s’intende svuotare di significato, annullare l’essenza dei sentimenti e degli stati d’animo che si agitano in noi, in Viaggio verso la notte, Céline seguendo un percorso autocritico verso il buio più profondo della sua anima, di fatto non ci conduce al nulla, tantomeno ci indirizza sulla strada del negazionismo, ci fa approdare invece ove nascono e si generano le miserie dell’uomo, le sue necessità, dove nasce la sua solitudine, e allora il libro è tutt’altro che nichilista, assurgendo a cruda constatazione di ciò che è l’uomo. Per Céline la notte è la notte dell'uomo.

Una delle opere letterarie più importanti del Novecento, un libro che abbisogna di più di una sola lettura, tanto è denso di significati e di interpretazioni, un romanzo ironico, a volte persino comico e per questo drammatico, perché niente è più drammatico della commedia umana.

Chi ama la lettura non può esimersi dal leggerlo.

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page