1984 | George Orwell
- Belisario Righi
- 4 ott 2023
- Tempo di lettura: 7 min
DI BELISARIO RIGHI

RECENSIONE
1984 è l'opera magistrale di George Orwell. Un'analisi profonda della distopia moderna, un inquietante specchio della società in cui viviamo.
La valenza preminente di 1984 risiede nella capacità di mettere in guardia la società degli uomini sugli effetti devastanti di un potere che schiaccia l’individualità e la verità. Il lettore, sbattuto con forza di fronte al proprio non essere nulla, è ridotto a una condizione di impotenza e insignificanza che caratterizza l'individuo, costretto a vivere in una realtà dominata da un potere oppressivo e totalitario, in un mondo dove la libertà di pensiero è soffocata e ogni espressione individuale è punita, perché incessantemente monitorate da un sistema di sorveglianza che non si limita a controllare le azioni delle persone, penetrando nel loro intimo, annientando qualsiasi forma di resistenza attraverso una pervasiva manipolazione della verità, definita dall'Autore guerra del pensiero.
Il Grande Fratello, figura onnipresente e inquietante, simboleggia questa sorveglianza continua. Con i suoi occhi vigili, riesce a monitorare movimenti, parole, riflessioni, attraverso telecamere, disseminate ovunque, creando un’atmosfera di terrore e sottomissione. In questo clima asfissiante, il singolo individuo viene sistematicamente disumanizzato, ridotto a mero ingranaggio di un meccanismo.
La società descritta in 1984 è caratterizzata da una degenerazione apocalittica della psiche umana, conseguente a un'ideologia distorta e oppressiva, dovuta alla manipolazione del linguaggio, un linguaggio controllato e ovviamente imposto, al fine di limitare la sfera dei pensieri e delle emozioni individuali, per costruire un consorzio di esseri umani privi di concetti quali la libertà, la ribellione, il pensiero critico.
Con questo impoverimento linguistico, l’ideologia dominante si assicura non solo la sottomissione delle masse, ma anche l’incapacità delle generazioni future di concepire idee rivoluzionarie o alternative.
L'intellighenzia politica si serve altresì della riscrittura della storia, riscrivendo eventi storici per renderli calibrati e perfettamente adattati all'esercizio del potere, perché chi controlla il passato controlla il presente e, quindi, il futuro. In tal modo, la verità diventa un costrutto virtuale, piegato alle esigenze politiche del momento, permettendo ai governanti di perpetuare una forma di controllo sociale che rende gli individui schiavi della propria ignoranza.
Orwell approfondisce anche l’idea della repressione sessuale, intesa come strumento di dominio, in un contesto in cui, soffocati il desiderio e la passione, la società produce individui insoddisfatti e frustrati, facilmente manovrabili dal potere statale. L’assenza di relazioni autentiche non solo deforma la sfera privata, ma alimenta anche un senso di disperazione e alienazione che conduce l'individuo ad un’accettazione passiva della tirannia.
1984 non è solo una visione cupa del futuro, ma un monito per il presente. Un invito a riflettere sui pericoli della disinformazione, della manipolazione della storia e del controllo del linguaggio, temi purtroppo tragicamente attuali in una società in cui la verità è perennemente soggetta a reinterpretazioni e dove le tecnologie di sorveglianza si fanno sempre più invasive.
La scrittura di Orwell, pur esprimendo concetti complessi, è chiara e determinata da parole ben comprensibili, tanto che il romanzo La fattoria degli animali è stato più volte usato come lettura nei corsi di lingua inglese per stranieri.
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
George Orwell è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair.
George Orwell è stato uno scrittore, giornalista, saggista, attivista, critico letterario britannico e opinionista politico e culturale. La sua grande fama è dovuta in particolar modo a due romanzi, scritti negli anni quaranta: La fattoria degli animali e la distopia di 1984, rappresentante una realtà fantapolitica totalitaria, da cui è nato l'aggettivo orwelliano, oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero.
Orwell non risparmiò critiche neanche all'intellighenzia socialista britannica, alla quale si sentiva profondamente estraneo. Rimase sino alla fine un convinto socialista, ma la presa di coscienza, in virtù di tragiche esperienze personali, di contraddizioni e di fatali errori della linea politica staliniana sotto la dirigenza di Iosif Stalin, lo portò ad abbracciare un antisovietismo talmente forte e sentito da indurlo a scontrarsi con gran parte della sinistra europea .
Nacque a Motihari, capoluogo nello stato federato del Bihar in India, il 25 giugno 1903. Il padre di origini anglo-indiane era funzionario dell'amministrazione britannica in India. Nel 1904 Orwell si trasferì nel Regno Unito con la madre Ida e la sorella Marjorie Frances, nell'Oxfordshire, dove si iscrisse al college St. Cyprian di Eastbourne. Orwell era ateo.
Nel 1917 venne ammesso all'Eton College che frequentò per quattro anni, e dove ebbe per insegnante Aldous Huxley, grande esponente della letteratura distopica, alle cui opere si ispirerà per 1984, il suo romanzo più celebre. Nel 1922 lasciò gli studi per seguire le orme paterne e, tornato in India, si arruolò nella Polizia Imperiale in Birmania. Il 22 novembre dello stesso anno arrivò a Mandalay, sua sede di lavoro.
L'esperienza però si rivelò traumatica e il giovane George, diviso fra il crescente disgusto per l'arroganza imperialista e la funzione repressiva che il suo ruolo gli imponeva, il 1º gennaio 1928 si dimise.
Sempre nel 1928, partì per Parigi con l' intento di osservare con i propri occhi i bassifondi delle grandi metropoli europee. In quel periodo iniziò a scrivere e insieme lavorò come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvisse grazie alla carità dell'Esercito della Salvezza, sobbarcandosi lavori umilissimi, esperienza che proseguirà anche in patria e che tradurrà nell'opera Senza un soldo a Parigi e a Londra, pubblicata nel 1933.
Nel 1928 pubblicò il suo primo articolo di successo su Le Monde. L'anno successivo si trasferì a Southwold, nel Suffolk, lavorando come recensore per l'Adelphy e il New Statesman and Nation. Nel 1932 si trasferì nel Middlesex dove lavorò come maestro elementare per varie scuole private. Nel marzo del 1933 pubblicò La figlia del reverendo e accettò di lavorare part-time in una libreria e insieme come critico di romanzi per il New English Weekly. Durante i primi mesi del 1936 visse tra i minatori di carbone dell'Inghilterra settentrionale, le cui misere condizioni saranno descritte in La strada di Wigan Pier, pubblicato nel 1937.
Nello stesso periodo pubblicò il romanzo Fiorirà l'aspidistra, ispirato alla sua vita di povertà di quegli anni. In esso sono narrate le vicende sentimentali di un aspirante scrittore, impegnato in una velleitaria battaglia contro i codici della vita borghese. A Wallington Orwell affittò in Kits Lane una casa, nella quale una stanza era adibita a negozio, noto come The Stores; nel negozio Eric e la sua compagna vendevano uova fresche del loro pollaio, bacon, latte delle loro capre e strisce di liquirizia.
Il 9 giugno 1936, nella chiesa anglicana di Wallington, sposò Eileen O'Shaughnessy, sua compagna da un anno. Proprio a Wallington si trova la Bury Farm, la fattoria che, secondo molti, ispirò a Orwell l'ambientazione de La fattoria degli animali, un'opera che sotto la parvenza di una favola per bambini, di fatto, è un'acuta parodia dei sistemi totalitari. Nella fattoria gli animali si ribellano a un padrone umano crudele e dispotico, ma la rivoluzione si trasforma in una nuova tirannia capeggiata dai maiali, corrotti e avidi di potere come gli uomini e riassunta magistralmente dal realistico ed efficace motto: Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.
Scoppiata la guerra civile spagnola, lo scrittore decise di prendervi parte e quindi andò in Spagna a combattere sul fronte aragonese, nelle file del Partito Operaio di Unificazione Marxista (POUM, Partito Obrero de Unificacion Marxista, d'ispirazione trotzkista) contro Francisco Franco.
Il 20 maggio 1937 Orwell, gravemente ferito alla gola da un cecchino franchista, rientrò a Barcellona, ma nel frattempo, mutato il clima politico e gli anarchici dichiarati fuorilegge, Orwell e la moglie, sentendosi in pericolo lasciarono la Spagna.
Tornato dunque in Inghilterra, nel 1938 Orwell scrisse Omaggio alla Catalogna, un diario-reportage contro i comunisti stalinisti spagnoli che agivano sotto lo stretto controllo dei consiglieri sovietici.
L'anno successivo, 1939, tornato in patria, scrisse Una boccata d'aria.
Durante la seconda guerra mondiale Orwell, offertosi volontario, venne respinto dall'esercito britannico come inabile, e nel 1940 si arruolò, con il grado di sergente, nelle milizie territoriali della Home Guard.
Nel marzo 1940 pubblicò la raccolta di saggi Inside the whale (Nel ventre della balena).
Trasferitosi a Londra, Orwell curò per la BB, ente radiotelevisivo britannico, una serie di trasmissioni propagandistiche destinate all'India. Nel 1941 pubblicò la raccolta di saggi Il leone e l'unicorno: il socialismo e il genio inglese e, tra il 1942 e il 1943, collaborò alle riviste Horizon, New Statesman and Nation e Poetry London.
In novembre, Orwell abbandonò la Home Guard per dirigere il settimanale di sinistra Tribune, che gli aveva affidato la rubrica, As I please (A modo mio). Iniziò, proprio allora, a scrivere La fattoria degli animali che terminerà nel febbraio del 1944 ma, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiutarono di pubblicare il racconto, essendo in quel periodo l'Unione Sovietica di Stalin alleata del Regno Unito contro il nazifascismo. Nel febbraio del 1945 seguente si dimise da direttore del Tribune, per impegnarsi come corrispondente di guerra in Francia, Germania e Austria, per conto dell'Observer. Nello stesso anno morì la moglie Eileen, durante un intervento chirurgico.
Dal novembre 1946 all'aprile dell'anno successivo, Orwell riprese a scrivere per il Tribune e nel 1947 si stabilì con il figlio a Jura, fredda e disagiata isola delle Ebridi. Purtroppo, minato dalla tubercolosi e il clima non confacente alle sue disperate condizioni di salute, fu costretto a continui ricoveri in sanatorio. Due anni dopo si risposò con Sonia Brownell, redattrice di Horizon, e cominciò a occuparsi della revisione della sua opera più celebre, 1984.
Morì all'età di 46 anni il 21 gennaio 1950 per la rottura di un'arteria polmonare.
Fonte: Wikipedia
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