De profundis | Oscar Wilde
- Belisario Righi
- 2 giorni fa
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Aggiornamento: 14 ore fa
DI BELISARIO RIGHI

RECENSIONE
De Profundis è un'opera sui generis di Oscar Wilde, una lettera intrisa di emozioni contrastanti, di riflessioni profonde, scritta durante la sua detenzione, avvenuta perché accusato di omosessualità che, in Inghilterra ai tempi era considerata un grave reato, tanto da essere punito finanche con la morte.
De Profundis è rivolta ad Alfred Douglas, un tempo amato, ed ora diventato accusatore del loro rapporto omosessuale.
La lettera è una reprimenda e un canto di libertà, al contempo. Le parole di Wilde descrivono la relazione complessa tra l’amore e la sofferenza, in un viaggio emotivo attraverso le fasi dell'innamoramento, del tradimento e della redenzione.
Wilde affronta la propria esperienza di dolore, raccontata con parole vivide che esprimono la devastazione dell'animo umano, con il suo stile incisivo e ricco di sfumature, porta d’accesso a un mondo interiore dove la bellezza si confronta con la brutalità della vita che si cela tra le pieghe più oscure dell’esistenza umana.
La sua eleganza stilistica è magistrale, non scende mai nella volgarità, piuttosto, si eleva sopra di essa, rivelando il tumulto spirituale che vive all’interno di ciascuno di noi.
La sua scrittura appassionata mette in luce come il tradimento di chi amiamo può frantumare i nostri sogni e ridurre in cenere le nostre speranze, ma da questo abisso, egli trae anche la forza per ricostruire se stesso, nella consapevolezza che, nonostante le avversità, ci sia sempre un'opportunità di rinascita. Il tono coinvolgente della lettera trascende l'esperienza intima per diventare il messaggio universale che il dolore è parte della condizione umana e che, allorquando cadiamo, ciò che veramente conta è il modo in cui ci rialziamo.
Nel contesto narrativo, in evocazioni potenti e suggestive, tra luce e ombra, si intrecciano elementi autobiografici con riflessioni filosofiche, meditazioni sulla natura dell'arte, sull'amore, sul sacrificio e sulla realtà della sofferenza, in special modo come le esperienze più difficili possono trasformarsi in opportunità di crescita e comprensione, e tutto questo avviene con grazia e delicatezza, anche nei momenti più bui della vicenda.
Il tema centrale è la vulnerabilità dell'essere umano, il riconoscere che l'atto di aprirsi e condividere le proprie ferite e debolezze richiede coraggio, ed è proprio nella esposizione della propria anima che si trova la vera forza e allora la vulnerabilità diventa una forma di resistenza, il segno distintivo dell’uomo, la prova che lo spirito può essere spezzato, ma mai completamente distrutto.
De Profundis è molto più di una semplice lettera, è un manifesto di vita, di amore e di liberazione. La sua prosa, pur nella sua verbosità, illumina sentieri oscuri, aprendo il cuore a una comprensione più ampia della nostra esistenza, un invito a guardare oltre il dolore, a cercare bellezza anche nelle crepe della nostra anima e a considerare che ogni esperienza, anche quella più dolorosa, ha il potere di renderci più forti e più consapevoli.
De Profundis ci insegna che la vita è colma di significati, è un incessante flusso di eccelsa bellezza di emozioni, di sfide.
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Oscar Wilde è stato scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista.
Oscar Wilde (nome di battesimo: Oscar Fingal O' Flaherty Wills Wilde) nacque a Dublino il 16 ottobre 1854.
Il padre, sir William Wilde, eminente oculista, rivelò qualità letterarie e compose, in collaborazione con la moglie, Memoir of Gabriel Beranger, la biografia dello scienziato irlandese Gabriel Beranger; la madre, Jane Francesca Elgee, autrice di versi rivoluzionari, e traduttrice di Alexandre Dumas e di Alphone de Lamartine, si occupò dell'istruzione di Oscar fino alla sua entrata nel collegio di Portora, nel 1864.
La mamma, durante le vacanze, lo conduceva in Francia, e ad Avignone Oscar compose una delle sue prime poesie in morte della sorellina Isola.
Nell'ottobre 1871 Wilde entrò al Trinity College di Dublino.
Nel 1874 conseguì la medaglia d'oro Berkeley e, segnalatosi negli studî classici, ottenne una borsa di studio che gli facilitò l'accesso a Oxford, dove si iscrisse al Magdalen College.
Mentre a Dublino si atteggiava, anche nel vestiario, ad artista bohémien, a Oxford abbracciò le idee estetiche di John Ruskin e di Walter Pater, e al tempo stesso si addestrava ad imitare il preziosismo di Theophile Gautier.
Nel 1878, ad Oxford vinse il Premio Newdigate con il poema Ravenna.
Si recava frequentemente a Parigi, dove studiò anche pittura.
Nel 1879, con le opere letterarie Ravenna e il manoscritto Poems si recò a Londra con l'intento di farsi un nome nell'ambito letterario.
Nel 1881, si fece notare per le sue pose stravaganti, come passeggiare per Piccadilly con un giglio o un girasole in mano, fu notato da Gilbert e Sullivan quale spunto la loro famosa operetta Patience. La rivista Punch iniziò a pubblicare una serie di sue caricature.
Gli editori fecero a gara per stampare i suoi Poems, e lo stesso anno partì per l'America dove, in una serie di conferenze sui Preraffaelliti e sull'Estetismo, si offrì all'ammirazione del pubblico come caposcuola egli stesso.
Di ritorno in Europa nel 1882, si stabilì a Parigi dove terminò i suoi due drammi romantici, Vera rappresentato a New York alla presenza nel 1883, e La Duchessa di Padova, modellato su Lucrezia Borgia e Angelo di Victor Hugo, e lavorò al suo poemetto La Sfinge che pubblicò a Londra nel 1894.
A Parigi, Wilde conobbe le personalità più in vista nel mondo letterario, come Paul Bourget, Alphonse Daudet, Marcel Schwob, Paul Verlaine, Edmond de Goncourt, Jean Lorrain.
La sua brillante conversazione, ricca di aneddoti faceti, nello stile del macabro, tipico di Rollinat e del Decadentismo francese sulle orme di Charles Baudelaire.
La sua aria di gran signore e il suo tratto umano e cortese, ne fecero una figura popolare nei salotti come nei bassifondi che egli si compiaceva di frequentare.
Nel 1884 condusse a Parigi sua moglie Constance Mary Lloyd il giorno stesso delle nozze, ma il matrimonio, con la prima gravidanza della moglie degradò e con più fervore si dedicò all'arte.
Tra il 1885 e il 1891, scrisse delle fiabe, raccolte nei due volumi The Happy Prince and Other Tales e A House of Pomegranates , sotto l'influsso di Gustave Flaubert, e alla maniera dei decadenti Jean Lorrain, Catulle Mendès, Marcel Schwob); racconti (Lord Arthur Savile's Crime and Other Stories, pubblicati a Londra 1891, tra cui The Portrait of Mr. W. H., una leggiadra favola intessuta sui Sonetti di Shakespeare; il romanzo Il ritratto Dorian Gray , pubblicato sul Lippincott's Monthly Magazine nel 1890 e poi in volume, a Londra 1891, ove il protagonista professa i principî dell'edonismo pagano di Mademoiselle de Maupin del Gautier, raffinandoli con le più recenti ricette decadentiste di Joris-Karl Huysmans; alcune poesie, e gl'importanti saggi raccolti poi in Intentions , già pubblicati a Londra nel 1891.
In seguito, nel 1887, esauritasi la curiosità del pubblico per le sue conferenze, si dedicò al giornalismo come redattore capo di un giornale femminile, Woman's World. Nel 1891 a Parigi fece un lungo soggiorno, durante il quale scrisse in francese il dramma Salomé per Sarah Bernhardt.
Dal 1891 al 1893 Wilde fu celebrato a Parigi, anche negli ambienti più aristocratici. La sola eccentricità nel vestire da dandy che sfoggiava in quel periodo era il garofano verde all'occhiello del suo abito di società, ma, accortosi che i suoi successi di esteta di moda gli procuravano soltanto inviti a pranzo e poco denaro, Wilde, abituato a spendere senza riguardo, iniziò a scrivere commedie: A Lady Windermere's Fan nel 1892, A Woman of No Intportance nel 1893, An Ideal Husband nel 1895 e The Importance of Bemg Earnest nel 1895.
Dal 1893 però la sua vita privata cominciò a perdere i favori della buona società.
Nel 1895 Wilde intentò contro il Marchese di Queensberry una causa per diffamazione che purtroppo perse e fu condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati. Durante la prigionia nel carcere di Reading, si accostò ancor più a Verlaine, anch'egli imprigionato per simile motivo.
Nel 1905 De Profundis fu pubblicato a Londra solo in parte. L'opera, per due terzi, contenenti allusioni dirette soprattutto a lord Alfred Douglas, non ebbe il permesso alla pubblicazione. Il divieto di pubblicazione integrale rimase esteso fino al 1960. Uscito di prigione nel maggio 1897, sotto lo pseudonimo di Sebastian Melmoth, pensò di ricostruirsi una vita nuova, riempita dalle gioie dell'amicizia e della creazione letteraria, in Francia. Dapprima a Berneval, dove ebbe un breve periodo di rinascita di vigore e di speranza, cominciò a scrivere The Ballad of Reading Gaol, che terminò durante un soggiorno a Napoli con Alfred Douglas e venne pubblicata nel 1898 col suo nome di carcerato, C. 3.3.
Nel dicembre 1897 si stabilì a Parigi. Scoraggiato, senza più energia per lavorare e per resistere al declassamento di rango sociale, un attacco di meningite, lo colpì a morte.
Oscar Wilde ha saputo dare l'espressione più accessibile a certi motivi dominanti del Decadentismo.
In The Sphinx, la più nota delle sue poesie, combina accenti e passi della Tentation di Saint Antoine con la Cleopatra di Algernon Charles Swinburne e con spunti di Edgar Allan Poe e di Charles Baudelaire.
In Salomé volgarizza un tema trattato da Jules Laforgue e da Stéphane Mallarmé, e dipinto da Moreau in squisite pitture di cui era estasiato Huysmans. Nel 1901 il dramma fu rappresentato a Berlino. E' stato tradotto in tutte le lingue e non ha cessato di figurare nei repertori teatrali europei.
In The Picture of Dorian Gray, Wilde esprime il classico decadentismo inglese, opera ove il punto di vista decorativo è onnipresente e inficia ogni effetto di tragicità.
Nei saggi Wilde è brillantissimo divulgatore di opinioni filosofiche, o sociali o religiose.
In De Profundis scrive eleganti variazioni sulla vita di Cristo di Ernest Renan, e, pur assimilando nella sua maniera speciosamente geniale i più vari apporti, è grandissimo artista soprattutto dove dà un riflesso di quella che, nei dialoghi delle commedie, fu la sua conversazione brillante e viva.
Fonti:
Wikipedia;
Enciclopedia Treccani;
Introduzione a De Profundis di Masolino D'amico. Edizioni Oscar Mondadori.
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