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Guernica - Storia e analisi di un capolavoro

Aggiornamento: 11 mar

DI BELISARIO RIGHI



Guernica - Pablo Picasso - Tempera su tela, 349 x 776,5 cm - 1937


Il 26 aprile 1937, l'aviazione falangista, con aerei e piloti tedeschi, attaccò e rase al suolo la piccola città basca di Guernica, popolata da poche migliaia di abitanti, uccidendo e ferendo in tre ore e mezza circa 2000 persone.

Guernica era un obiettivo del tutto insignificante e l'azione, svoltasi in un giorno di mercato, fu volutamente una strage, compiuta per seminare terrore nella popolazione civile e sperimentare una nuova tattica di guerra aerea: il bombardamento a tappeto.

In Spagna, le elezioni del febbraio 1936 furono vinte dal Fronte Popolare, che riportò sulle forze di destra un'eclatante vittoria, riuscendo a vincere con un numero di deputati doppio rispetto a quello della compagine conservatrice, ma la destra, organizzatasi nella Falange, appoggiata dai fascismi europei, dalla chiesa cattolica e dall'esercito rimase molto forte. I primi mesi di governo del Fronte Popolare, segnati da accanite lotte in ogni settore della vita politica e sociale, dettero luogo ad episodi violenti, spesso sanguinosi. Iniziò la guerra civile. Il capo della rivolta divenne il generale Francisco Franco.

La guerra fu combattuta con grande determinazione da entrambe le parti. Da tutta Europa giunsero in Spagna i volontari antifascisti che combatterono nelle Brigate Internazionali, ma le democrazie europee non intervennero particolarmente in difesa della Spagna repubblicana, soprattutto per i sospetti suscitati dalla presenza comunista e dagli aiuti sovietici.

L'Italia fascista di Mussolini invece inviò un vero e proprio corpo di spedizione in aiuto di Franco, e Hitler fornì importanti aiuti, soprattutto per quanto riguardava l'aviazione.


Guernica distrutta dai bombardamenti aerei


La devastazione della città alla fine della guerra civile


Dopo tre anni di sanguinosi combattimenti i franchisti ebbero la meglio e Francisco Franco instaurò una dittatura di tipo fascista, della quale fu il capo indiscusso per oltre trent'anni.

Nel gennaio del 1937 il governo del Fronte Popolare commissionò a Picasso, allora residente a Parigi, un pannello murale destinato all'allestimento del padiglione spagnolo per l'Esposizione Universale di Parigi che doveva avvenire nel mese di luglio di quell'anno, per la cui esecuzione il pittore aveva pensato ad un tema che trattasse la libertà dell'arte.

Poi il 26 aprile avvenne la tragedia e nelle settimane successive, mentre l’emozione nell'opinione pubblica internazionale era grandissima, il governo repubblicano, in lotta contro Franco e i suoi alleati nazifascisti, ordinò al pittore spagnolo un’opera destinata a perpetuare il ricordo del massacro.

Sarà l’opera più drammatica della carriera dell’artista che dichiarò: "La guerra di Spagna è la battaglia della reazione contro la libertà. Il pannello al quale sto lavorando, che chiamerò Guernica, esprime chiaramente il mio orrore della casta militare che fa precipitare la Spagna in un oceano di dolore e di morte". In tale circostanza Picasso mutò il suo progetto.

L'opera, realizzata già a metà giugno, venne esposta nel padiglione spagnolo all'Esposizione Internazionale delle Arti e Tecniche di Parigi (a cui parteciparono altri illustri artisti spagnoli: Joan Miró, Julio González e Javier Bueno) e infine spostata negli Stati Uniti a New York, al Museum of Modern Art, durante l'occupazione nazista di Parigi.

Picasso aveva realizzato l'opera per Madrid, ma fintanto che il dittatore Franco rimase in vita, rifiutò di consegnarla alla Spagna. Il dipinto giunse in Spagna solo alla fine della dittatura franchista, nel 1981.

Per lungo tempo esposto a Madrid al Casón del Buen Retiro, presso il Prado, oggi è visibile al museo Reina Sofia di Madrid.

L'opera, di effetto monumentale, fu realizzata dopo la distruzione della cittadina basca, in meno di due mesi. Picasso studiò febbrilmente la scena in un centinaio di disegni preparatori, datati tra il primo e il nove maggio del 1937. L’artista si era dichiarato a favore del governo repubblicano e Guernica rappresenta anche il dolore e l'ira del pittore, che si trasfondano nel quadro con una visione drammatica di corpi sfatti, visi stravolti, in un etere privo di colore, in cui echeggiano urla lancinanti.

La novità di quest'opera consiste nel singolare cromatismo che ammette solamente il bianco e il nero, quasi a seguire le immagini di distruzione apparse sui giornali, non a caso alcune parti del cavallo sembrano proprio pagine di giornale.



ANALISI DEL QUADRO


A seguito dei bombardamenti aerei del 26 aprile 1937, i giornali francesi riportarono fotografie e resoconti della distruzione e morte arrecata alla città di Guernica. A cinque giorni di distanza, il primo di maggio, Picasso iniziò gli abbozzi per il suo quadro. L'opera mutua motivi ed elementi tratte da molte opere precedenti, tra le quali Sogno e Menzogna di Franco, Minotauromachia e la serie delle corride. Nel complesso il pittore fece più di cinquanta studi, nel giro di dieci giorni, e l'undici di maggio fu abbozzato il primo assieme su tela. In seguito dopo parecchie modifiche e spostamenti dei soggetti nel dipinto, l'opera fu terminata verso la metà del mese di giugno.

In una luce che proviene da fonti diverse, con accorgimenti prospettici irregolari, la composizione è formata da immagini inserite nel quadro insieme ad elementi simbolici.


Partendo dalla sinistra

Il toro è simbolo di forza bruta e crudeltà. La madre che porta in grembo il suo bambino, rappresentante il grido di dolore di fronte all'annientamento e alla distruzione, è stata raffigurata secondo l'iconografia classica della Pietà.



L'immagine del guerriero smembrato che impugna la spada spezzata da cui spunta un fiore è simbolo di pace.



Il cavallo ferito dalle fauci dolorosamente spalancate da cui fuoriescono strazianti nitriti simboleggia il popolo martoriato, mentre la grande lampada sopra la testa del cavallo è l'occhio di Dio che tutto vede e tutto illumina con la sua luce, la luce della speranza metaforicamente rappresentata dalla lampadina che si sostituisce alla pupilla.



Il braccio emergente dal buio con una lampada in mano è da intendersi quale volontà del genere umano di disperdere l'orrore, identificato nel viso urlante dallo sguardo pietrificato.




La donna dall'espressione attonita e sgomenta, che sta scappando, rappresenta il desiderio e il bisogno di fuggire dal dolore e dalla crudeltà.



E infine, la figura avvolta dalle fiamme, a capo rovesciato all'indietro con la bocca spalancata in un grido agonizzante di dolore conclude il discorso sulla tragicità dell'evento.

Guernica, dal 26 aprile 1937 diventa per il mondo intero l'emblema della ferocia nazifascista e dà il suo nome al dipinto più celebrato del secolo XX, simbolo della protesta universale contro la guerra, definito dal poeta Herbert Read il monumento alla disillusione, alla disperazione, alla distruzione.


CURIOSITA'


Sull’origine di quest’opera corre una voce, che non si sa quanto sia vera, ma è doveroso riportarla.

Il famoso pittore, grande appassionato della corrida, aveva celebrato in un’enorme tela la morte del torero Joselito.

Quando il governo repubblicano gli chiese un quadro per l’Esposizione Universale di Parigi, Picasso pensò bene di utilizzare l’opera già dipinta in memoria di Joselito, limitandosi a cambiarne il titolo, che divenne appunto Guernica.

Sfruttando l'Arte come forma di attivismo, per questo dipinto, l’artista ebbe dal governo spagnolo la somma di 300.000 pesetas, qualche milione di euro di oggi, e sembra che a pagarle fu Josif Stalin, Segretario generale del PCUS nell’URRS.

Nel marzo 2007, a Ron English, americano, artista surrealista pop, invitato a par-tecipare al 3° TUI International Documentary Festival, nella città galiziana di Tui, fu chiesto di progettare cinque cartelloni pubblicitari per denunciare gli effetti della distruzione bellica sulla guerra in Iraq, si ispirò a Guernica, il quadro di Picasso. In seguito English restò emotivamente così coinvolto dal quadro di Picasso che ne dipinse oltre quaranta versioni diverse. Alcune sue interpretazioni:


Go round - Ron English


Cowgirl - Ron English



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