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Narciso e Boccadoro | Hermann Hesse

Aggiornamento: 19 mar

DI BELISARIO RIGHI



Ritratto fotografico di Hermann Hesse.

Ritratto fotografico di Hermann Hesse


NARCISO E BOCCADORO


Il romanzo descrive il contrasto fra natura e spirito sulla via della ricerca della verità. Narciso rappresenta lo spirito, Boccadoro rappresenta la natura, ed entrambi, usando come mezzo di indagine il solo spirito o i soli sensi, non riescono nell'intento della loro ricerca. Boccadoro, vagabondo, nella sua esistenza nomade perde la fede in Dio, mentre Narciso, abate, perde la capacità di conoscere e percepire la vita attraverso i sensi. Ma sia Narciso, quanto Boccadoro, alla fine, vivendo secondo la loro natura, seguendo i loro impulsi fisici ed intellettuali, in essa troveranno la piena realizzazione. In questo romanzo si percepisce l'influenza della Nascita della tragedia di Nietzsche, il contrasto fra apollineo e dionisiaco, fra razionalità e istinto.

L'opera rivela il pensiero di Hesse in tutta la sua interezza, unitamente ad una trama e uno sviluppo narrativo avvincenti. 

Una vita spesa in riflessioni e studi sull'esistenza, può aiutare  nella ricerca del nostro posto nel mondo, ma anche la vita con i suoi problemi e le sue incombenze quotidiane può essere la giusta strada  per trovare se stessi e potersi avvicinare al Creato, a Dio.

Boccadoro è senza meno il personaggio più empatico e realistico della novella. Stupefacente è la narrazione dei suoi vagabondaggi, e lo studio antropologico del vagabondo. 

Dal testo: Non soggetti ad alcuno, dipendenti solo dalle vicende dell'atmosfera e della stagione, senza una meta davanti a sé, senza un tetto sopra di sé, in possesso di nulla, esposti a tutti gli eventi, i vagabondi conducono la loro vita semplice e coraggiosa, misera e forte. Sono i figli di Adamo, dell'uomo cacciato dal Paradiso, e sono i fratelli degli animali, degl'innocenti, dalla mano del cielo prendono ora per ora ciò che vien loro dato: sole, pioggia, nebbia, neve, caldo, e freddo, benessere e indigenza; per loro non esiste il tempo, la storia, non esiste una mira, e neppure quell'idolo dello sviluppo e del progresso, nel quale credono così disperatamente quelli che hanno una casa. Un vagabondo può essere delicato e rozzo, ingegnoso o melenso, coraggioso o pauroso, ma nel cuore è sempre un fanciullo, vive sempre come al primo giorno, avanti l'inizio di ogni storia universale, e la sua vita sarà sempre guidata da pochi, semplici istinti e bisogni. Può essere intelligente o sciocco; avere coscienza profonda della fragilità e caducità d'ogni vita, della povertà ed ansietà con cui ogni essere porta il suo tantino di sangue caldo attraverso il ghiaccio degli spazi, o solo seguire puerilmente e avidamente i comandi del suo povero stomaco...sempre egli è il contrapposto e il nemico del possidente e del sedentario, che lo odia, lo disprezza e lo teme, perché non vuole che gli si rammenti tutto questo: la fugacità d'ogni esistenza, il continuo avvizzire d'ogni vita, la morte gelida e inesorabile, che riempie intorno a noi l'universo.​​

E' il concetto base della filosofia di Hesse. Ogni uomo, altro non è che la sua vita. Ognuno scrive la leggenda della propria esistenza. E non esistono altri mezzi per raggiungere la verità, se non vivere, soffrire e gioire.




NOTE BIBLIOGRAFICHE DELL'AUTORE


Hermann Hesse nacque il 2 luglio del 1877 a Calw, un paese della Svevia, in Germania. Suo padre, Johannes, era stato un missionario pietista in India e la madre, Marie, l'assistente di suo padre. Nel 1880 la sua famiglia si trasferì a Basilea. Per Hermann il clima famigliare pietista si rivelò troppo oppressivo. Nel 1890 fu mandato in una scuola privata a Göppingen, per prepararsi agli esami di ammissione di una delle scuole protestanti più illustri della regione. Ammesso agli studi teologici nel seminario evangelico di Maulbronn (luogo d'incontro tra Narciso, dove egli vive, e Boccadoro, nel romanzo) cominciò a soffrire di mal di testa e insonnia. Nel 1892 dopo una fuga e un tentativo di suicidio lasciò il seminario, rinnegando idealmente la religione in cui era cresciuto. Nei due anni successivi fece un breve apprendistato in una libreria. Lettore appassionato e insaziabile, deciso a intraprendere la carriera di scrittore, compose alcuni poemi e racconti. Suo padre tuttavia non gli permise di lasciare la casa per inseguire le sue ambizioni. Nel 1895, dal padre gli fu concesso di iniziare un apprendistato come libraio presso una libreria di Tubinga, città universitaria famosa per la sua tradizione culturale. A Tubinga, libero dalle costrizioni familiari, al pietismo dei suoi genitori sostituì una nuova forma di religiosità tendente all'ascetismo.

Hesse divenne definitivamente scrittore. Fece la conoscenza di famosi giovani scrittori dell'epoca. In quel periodo pubblicò le sue prime opere: Canti Romantici e Un'ora dopo mezzanotte. Nel 1899 Hesse si trasferì a Basilea dove diventò assistente presso la libreria Reich, fino al 1903. I suoi lavori nelle librerie, unitamente alla sconfinata dedizione alla lettura, furono le basi della sua eccezionale formazione culturale. Nel dicembre del 1900 pubblicò Gli scritti postumi e I poemi di Hermann Lauscher, di chiara impostazione romantica. L'affermazione come scrittore giunse con con il romanzo Peter Camenzind del 1904. Nello stesso anno sposò Maria Bernoulli (1869-1963), una fotografa professionista discendente dei celebri scienziati Bernoulli, con la quale andò a vivere nel villaggio di Gaienhofen, nei pressi del lago di Costanza.  Entrambi si dedicarono alla scrittura, alla pittura, alla musica e alla fotografia. Dalla loro unione nacquero i tre figli, Bruno, Heiner e Martin. Del 1906 è il romanzo Sotto la ruota, ove Hesse rievoca il periodo tragico dei suoi studi a Maulbronn. Altre sue pubblicazioni furono Questa parte (1907), Vicini di casa (1908), Gertrude (1910), il volume di poemi Sotto terra (1911).  Vinse diversi premi letterari e divenne amico di famosi scrittori, musicisti e artisti. Il matrimonio con Maria non era troppo felice. Hesse, di salute cagionevole, e sofferente di solitudine per il fallimento del matrimonio, cercò rifugio nel vegetarianismo, nella pittura, nella teosofia e nelle religioni indiane. Nel 1911 si recò in viaggio a Ceylon, a Sumatra e in Malaysia, alla ricerca di una pace interiore, tuttavia, non riuscì mai a raggiungere l'India (meta principale del viaggio), che costeggiò solamente, causa la dissenteria e la mancanza di denaro. Malato e sofferente, tornò a Gaienhofen. Subito dopo Hermann e Maria si trasferirono a Berna, ma sfortunatamente anche questo nuovo cambiamento non giovò alla salute di Hesse. Nel 1913 pubblicò il suo diario Fuori dall'India sul viaggio da lui intrapreso, seguito dalla novella Rosshalde. Nel 1916 morì suo padre. La morte del genitore gli causò un forte senso di colpa per non essergli stato vicino e soprattutto per non aver seguito i suoi precetti morali.

Agli inizi della prima guerra mondiale ebbe una profonda crisi personale, artistica e di salute, tanto che nel 1917 per un esaurimento nervoso fu ricoverato in una casa di cura privata nei pressi di Lucerna, dove venne sottoposto a una terapia di elettroshock. Nella primavera del 1919 si separò definitivamente dalla moglie, ma allo stesso tempo operò una svolta decisiva nella sua poetica e scrisse Demian, la storia di un adolescente, aiutato nella crescita spirituale da un suo amico (Demian), dove Hesse, in qualche modo, anticipa il concetto di Guru spirituale, su cui costruirà il romanzo Siddharta. Nel 1920, L'ultima estate di Klingsor. All'inizio degli anni '20 Hesse, fortemente influenzato da Nietzsche, da Schopenhauer, dai romantici tedeschi e dalle religioni orientali, si distaccò definitivamente dalla sua educazione borghese, cercando una connessione tra le sue nuove inclinazioni intellettuali e l'Esistenzialismo, alla ricerca del divino nella natura essenziale di ogni individuo. Il 1922 è l'anno di Siddhartha, frutto del suo viaggio in India e del suo interessamento alla cultura orientale, che lo portò ad avvicinarsi al Buddhismo e Induismo. Nel 1923 ricevette la cittadinanza svizzera. Nello stesso anno ottenne il divorzio da Maria Bernoulli. In seconde nozze si unì alla cantante Ruth Wenger, più giovane di vent'anni, ma il matrimonio fu di breve durata. Nel 1927 pubblicò Il lupo della steppa. Una novella molto particolare, vergata nella maniera di scrivere un libro nel libro, ove il personaggio principale è l'alter ego di Hesse. Nel 1930 scrisse Narciso e Boccadoro, storia di un'amicizia ambientata nel Medioevo cristiano, alla cui religiosità Hesse rimase sempre particolarmente sensibile. Nel 1932 cominciò a scrivere il suo ultimo capolavoro, Il gioco delle perle di vetro, che lo impegnò per dieci anni.

Nel 1931 avvenne il suo terzo e ultimo matrimonio con Ninon Dolbin Ausländer, una storica dell'arte che gli resterà accanto sino alla morte. Dello stesso anno è Pellegrinaggio in oriente.

Durante gli anni, Hesse era diventato un buon pittore di acquarelli e continuò a sviluppare il suo talento come pittore tra gli anni trenta e quaranta.

Sotto il regime nazista Hesse fu inserito nelle liste di proscrizione naziste, essendo egli di indole pacifista e convinto che la politica potesse rovinare la prospettiva dell'artista, il cui ruolo era quindi quello di rimanere devoto alla propria arte e di non essere influenzato dalle ideologie, né di destra né di sinistra, tuttavia nelle sue lettere private e nelle recensioni che scrisse per vari giornali svizzeri e svedesi traspare la sua posizione contraria al nazismo e al militarismo, analogamente al suo amico Thomas Mann.

Questi punti di vista e molte altre riflessioni sull'arte e sull'educazione sono incorporati ne Il gioco delle perle di vetro che fu pubblicato a Zurigo nel 1943 e  in seguito ripubblicato anche in Germania nel 1946, il suo ultimo romanzo, che contribuì notevolmente a fargli conferire nel 1946 il premio Nobel per la Letteratura In questo periodo strinse amicizia con lo psicoanalista, Carl Gustav Jung.

Nel 1946 ricevette il premio Goethe. con la motivazione: Per la sua scrittura ispirata che nel crescere in audacia e penetrazione esemplifica gli ideali umanitari classici, e per l'alta qualità dello stile

Nel 1954 ricevette l'onorificenza Al merito per le Scienze ed Arti.

Fatta eccezione per la scrittura di brevi racconti, trascorse le sue giornate dipingendo, scrivendo lettere e combattendo contro varie malattie, tra cui artrosi e oftalmopatia. Soffriva continuamente di periodici attacchi di depressione e di spossatezza fisica, mentre la sua vista, nel 1950, cominciò a indebolirsi ; nel 1955 le cattive condizioni cardiache gli impedirono di lasciare Montagnola. In quel periodo si scoprì malato di leucemia, i cui sintomi s'intensificarono sempre più fin quando il giorno 8 agosto 1962, un'emorragia cerebrale pose fine alla sua esistenza.

La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e consta di quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddhartha (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il gioco delle perle di vetro (1943). Ciascuno di questi lavori esplora la ricerca di autenticità dell'individuo, la conoscenza di sé e la spiritualità, che rispecchiano l'interesse dell'autore per l'Esistenzialismo  di Schopenhauer e Nietzsche, oltre che iMisticismo della filosofia orientale, specialmente induista e buddhista.

Con Franz Kafka e Thomas Mann, Hesse è tra gli scrittori di lingua tedesca del XX secolo più letti nel mondo, tradotto in più di 60 lingue e con milioni di copie vendute in tutto il mondo.


Fonti storiche

Wikipedia

Hesse di Ralph Freedman



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